Eccoci giunti al momento di realizzare una bella recensione della nuova montatura da me installata in osservatorio . La montatura in esame è quindi la Meade LXD750.
L’acquisto di questa montatura è maturata sotto consiglio del mio amico Giacomo e ha da subito stuzzicato il mio interesse.
I motivi che mi hanno portato a cambiare montatura per l’osservatorio sono principalmente due; in primo luogo avere una montatura davvero fissa , da non muovere più , cosa che con la EQ6 dovevo fare per poter fare le serate osservative pubbliche, in secondo luogo avevo bisogno di andare su una montatura “pesante” che avesse una portata superiore alla EQ6 così da poter portare al meglio il mio newton da 250 mm , e poi chissà in futuro anche strumenti di 300 mm o apocromatici di grosse dimensioni.
Veniamo ora a scrivere una recensione fatte per benino , iniziando dagli imballaggi che ho notato come la confezione sia realizzata magistralmente ed è robusta quanto basta a proteggere la testa equatoriale da urti accidentali..
La Meade LXD750 appena tolta dell'imaballo
Tirata fuori dalla scatola ci si accorge subito della sua solidità , è massiccia realizzata in modo stupendo con un peso della testa di circa 26/27 kg , smontando il tappo che copre il cannocchiale polare(opzionale) si nota subito il cuscinetto dell’asse di AR , veramente mastodontico che da subito una sensazione di notevole qualità costruttiva. Ulteriore nota di riguardo va al treppiede fornito con la montatura , basta una parola per definirlo , Fantastico . Il treppiedi è di una qualità costruttiva impressionante , ha una solidità strepitosa ed è veramente il top come rigidità e stabilità.
Io ho montato la LXD su una colonna fissa quindi non utilizzerò il treppiedi , ma sto già pensando ad una piccola modifica per utilizzare la testa equatoriale della EQ6 con questo favoloso treppiede.
Una volta fissata alla colonna la montatura si mostra in tutto il suo splendore, ho realizzato appositamente una piastra di collegamento per poter usare l’attacco Vixen/Losmandy.
La LXD in mio possesso è la versione con computer Autostar 1697 ed è funzionante con alimentazione a 18V o da presa di corrente di rete oppure con presa accendisigari(opzionale).
Una volta accesa l’autostar sembra di essere a casa , facile veloce ed intuitivo. Ci propone alla prima accensione di inserire le coordinate del luogo in cui ci si trova e l’orario , una memoria tampone poi terrà in memoria tale informazioni.
Per l’allineamento ci sono varie procedure , la più semplice ed immediata consiste nel posizionare l’asse di AR a 90 gradi e poi in automatico lui punterà la stella polare e con i movimenti di meccanici centrare la stella polare, una volta completata questa operazione l’autostar andrà a puntare una stella del suo catalogo e noi dovremo centrarla con i movimenti elettrici; una volta completato anche questo passaggio la LXD sarà perfettamente allineata e il puntamento risulta molto preciso.
Ma la vera perla del puntamento della LXD , indispensabile nelle riprese CCD , è la funzione di matching .
Questa funzione serve per puntare in modo precisissimo oggetti deepsky e consiste nel puntare una stella (solitamente la principale) di una costellazione e una volta puntata precisamente basta fare il goto verso l’oggetto desiderato per ritrovarselo perfettamente al centro del campo dell’oculare o CCD.
Un'altra funzione interessante e veramente utile nelle riprese CCD a lunga esposizione è lo SMART DRIVE.
Questa funzione migliora significativamente l’inseguimento, e consiste nel registrare l’errore dell’accoppiamento della vite senza fine della ruota dentata dei movimenti di AR e DEC durante l’inseguimento di una stella , per poi replicarlo continuativamente durante le riprese fotografiche. Sul campo la montatura si comporta veramente molto bene , con tutti i tubi i movimenti sono sempre molto fluidi e precisi. Ho provato diverse volte puntamenti estremi , da una parte all’altra del cielo notando sempre una notevole precisione nel puntare oggetti deep sky , mentre nel puntare soggetti planetari l’errore era veramente minimo.
Con il tubo newton da 250 mm ho notato che lo smorzamento delle vibrazioni avveniva in circa 2 secondi , segno di un’ottima costruzione meccanica.
Una vera chicca per una montatura della sua classe inoltre è la presenza di due monopoline per il movimento micrometrico manuale.
Ho effettuato anche sessioni fotografiche sia Hi-Res sia deep sky. Per le prime sono riuscito senza problemi a fare riprese con le focali lunghissime del Mak 180. Per le riprese Deep sky devo attendere ancora , ho riscontrato una piccola incompatibilità del cavo orginale SBIG per effettuare l’autoguida , infatti le connessioni elettriche sono invertite e devo realizzare un cavo ad Hoc. Ho cmq effettuato alcune riprese senza autoguida e senza problemi ho fatto riprese di circa 2/3 minuti senza notare nessun allungamento delle stelle.
A nota negativa va elencato il cannocchiale polare , che per la mia esperienza non è molto preciso e di difficile collimazione , oltre a questo ho notato anche un po’ di backlash in DEC ma la funzione apposita migliora notevolmente il problema che va a scomparire completamente registrando meccanicamente l’accoppiamento della vite senza fine con la ruota dentata.
In definitiva questa Meade LXD750 è veramente un’ottima montatura con un’elettronica veramente stupenda e funzionale, il protocollo LX200 funziona sempre egregiamente ; meccanicamente la montatura è realizzata veramente bene con materiali ottimi e ottimamente dimensionati (anzi sembra che pure siano sovradimensionati) .
La Meade LXD750 sul suo Treppiede.
La Meade LXD750 in una serata osservativa.
giovedì 25 marzo 2010
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